Cos'è Cammina Natura? Cammina Natura è un gruppo escursionistico che opera in Italia, nella regione Lazio ed ha la sua sede in Roma. Esso è composto di persone accomunate dallo stesso piacere di vivere all'aria aperta. Cammina Natura riunisce in amichevoli rapporti, senza distinzione di razza,di religione, ideologie politiche e nazionalità tutti coloro che gradiscono trascorrere il tempo libero all'aria aperta, facendo del sano movimento, il tutto il più possibile immersi in suggestivo ambiente naturale.
L’attività principale del gruppo
escursionistico Cammina Natura è l’escursionismo a piedi, ma occasionalmente si
pratica anche del cicloturismo e del ciclo escursionismo con la bicicletta o la
mountain-bike. Condizioni meteorologiche permettendo e in genere nella stagione
estiva, vengono praticate varie attività acquatiche quali la canoa, il kayak,
il nuoto pinnato e le immersioni subacquee, ecc. Due o tre volte l’anno sono
anche previste delle emozionanti escursioni a carattere speleologico all’
interno delle numerose cavità carsiche ipogee di cui il territorio italiano è
ricchissimo. Durante le escursioni e contemporaneamente al lento procedere
lungo il percorso previsto, numerose altre sono le attività praticate inerenti
l’escursionismo: Il riconoscimento delle erbe selvatiche buone da mangiare per
fare delle gustose insalate rustiche e altro per esempio, ma anche importante è
saper riconoscere quelle tossiche o addirittura velenose da evitare con cura o
al massimo buone solo per la “detestata suocera”! Poi il riconoscimento dei
funghi tipici della stagione autunnale, quello degli alberi incontrati lungo la
via, delle formazioni geologiche, ma anche la fotografia naturalistica e altro
ancora solo per fare degli esempi, attività in definitiva ben lontane
dalle nostre routine quotidiane e
abitudinarie quando al contrario siamo costretti a trascorrere ore e ore chiusi
in casa, in ufficio, in automobile o pigiati nei mezzi pubblici tram o bus
delle nostre città sovraffollate a cui dedichiamo ormai molto tempo della
nostra vita. Il gruppo escursionistico
Cammina Natura non ha fini di lucro e non persegue fini speculativi. Non sono
previste quote di
iscrizione, né tantomeno quote di
partecipazione.
Le uniche spese eventualmente sostenute dai partecipanti sono esclusivamente quelle della cosiddetta quota carburante, che deriva dalla suddivisione della somma di denaro del costo del carburante consumato dall’auto che si è utilizzata negli spostamenti, è in genere di modesta entità considerato il fatto che si cerca sempre di utilizzare l’auto al completo delle sue capacità
di trasporto.
Durante le escursioni è sempre
prevista una sosta per il pranzo, in genere a circa metà del percorso. Ogni
partecipante deve autonomamente provvedere alle sue esigenze alimentari assieme
al rifornimento d’acqua. Non si danno limiti rigidi alla sosta, non si hanno
tabelle di marcia da rispettare. Il consumo del pasto, la conversazione pacata
e rilassante, il meritato riposo trovano tutto
lo spazio necessario. Durante il
periodo invernale la guida escursionistica, in collaborazione con eventuali
partecipanti volenterosi, si prodiga nel rispetto delle norme vigenti in
materia di incendi ad accendere un bel fuoco intorno al quale ci si riunisce,
ci si scalda e sulle cui braci si preparano le cosiddette “patate al cartoccio”
o quant’altro. Raramente si riesce a “graticolare” la strega cattiva, ben
difficilmente si fa riconoscere quando sente scoppiettare i legni tra le braci
roventi. Scherziamo! Durante le escursioni è facile incontrare varie specie di
animali domestici allevati perlopiù con l’antica tecnica dell’allevamento allo
stato brado, che consiste essenzialmente nel lasciare l’animale libero di muoversi in spazi molto vasti delimitati
solamente con ostacoli naturali come rupi, corsi d’acqua ecc. o barriere
artificiali come recinzioni, fili spinati ecc. più spesso incontriamo mucche,
pecore e cavalli, più raramente asini, capre e maiali. Buona regola è: Non
spaventare mai gli animali che si incontrano, quindi è consigliabile per
esempio non rincorrerli, non agitare minacciosamente bastoni, non tirare sassi,
non urlare ecc. un animale spaventato può esser più pericoloso di un animale
arrabbiato! Un cavallo spaventato per esempio tira formidabili calci! Un asino
anche se di piccole dimensioni se impaurito scalcia “a piè pari” mai trovarsi
nei paraggi, spezza ossa e tutto il resto! Viceversa se si vuole avvicinare un
animale è bene farlo con calma, avvicinandosi lentamente, con le mani protese
in avanti e bene in vista, senza oggetti tra le stesse, ma soprattutto senza
precludere una via di fuga all’animale stesso che se innervosito dalla vostra
presenza può indietreggiare e mantenere la sua distanza di sicurezza o fuggire.
Non costringere mai animali in “vicoli ciechi” che se spaventati nel fuggire
possono travolgere tutto ciò che incontrano, anche voi! Gli animali selvatici
al contrario è ben più difficile avvistarli, fortunati noi quando ciò accade, loro
si nascondono o si tengono a debita distanza dagli esseri umani e a ben
ragione!
Considerato che quando ce ne
capita l’occasione ne facciamo stragi, come con la caccia per esempio, o con i
veleni per sbarazzarcene, molti li riteniamo nocivi, volpi, lupi, cinghiali,
donnole, faine, serpenti, ecc. altri buoni da mangiare, cinghiali, lepri,
porcospini, quasi tutti gli uccelli, ecc. fin quasi a portarli all’estinzione
come per esempio, lupi, orsi, aquile, lepri, ecc. raramente incontreremo
animali selvatici potenzialmente pericolosi al limite la sola vipera può esser
annoverata, che in genere è ingiustamente criminalizzata, in Italia casi di
incidenti per morso di una vipera sono rari, mentre rarissimi sono i casi
letali, uno ogni cinque anni circa, tra persone anziane e bambini.
Causano molti più decessi vespe e
calabroni presenti più spesso nelle nostre case, oppure le lampadine che
sostituiamo in casa in pantofole su traballanti scale. Statisticamente è
pericolosissimo per esempio attraversare la strada, molti più sono i morti! È
stato riscontrato che è più pericoloso il siero antivipera (antiofidico) che
può provocare schok anafilattico che il morso stesso della vipera. Tant’è che
il siero suddetto è ormai sconsigliato portarlo al seguito nello zaino, meglio
è, fasciare strettamente ma non troppo, la parte dell’arto subito sopra la zona
colpita, in modo da rallentare la circolazione sanguigna e permettere così al
nostro fegato di filtrare.......
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