CON I PIEDI NELL'ACQUA
In estate quando il caldo afoso imperversa, è piacevolissimo trovare refrigerio nel fare l’escursione direttamente con i piedi nell'acqua Molti corsi d’acqua si prestano a questo tipo di escursione, meglio se non presentano grossi salti d’acqua che viceversa andrebbero aggirati per evitare di trovarsi in difficoltà su pietre scivolose. Il punto di vista è spettacolare, ci troviamo nel punto più basso del percorso spesso all'interno di strette e profonde gole, la luce è poca e a destra e a sinistra pareti strapiombanti alte anche più di cento metri ci fan sentire piccoli piccoli in un ambiente maestoso. L’attrezzatura è semplice, lo zaino per esempio va reso impermeabile coprendolo in qualche modo, ma forse è più efficace impermeabilizzare il suo contenuto. Prendere una sacca di nylon pesante, ottime quelle per uso nautico, inserirci tutto quello che ci occorre compresa l’eventuale delicatissima fotocamera, chiudere la sacca con un grosso elastico e sistemare il contenuto nelle zaino.
Viceversa c’è anche chi preferisce indossare un vecchio paio di scarpe, tipo quelle da ginnastica in tela, per dare l’idea ed entrare così in acqua, le soluzioni possono essere varie e tutte buone all'esigenza.
Potrebbe in alcuni casi esser utile e piacevole per
affrontare dei passaggi in acqua più profonda diciamo al di sopra
dell’ombellico rimaner in “costume da bagno” e procedere con lo zaino sostenuto
alto sopra la testa. Fa caldo e fa piacere bagnarsi in acqua fresca e pulita.
Ferruccio & Company mentre attraversano lo Stridolone.
Cliccare su tutte le foto per ingrandirle
ATTRAVERSAMENTI E
GUADI DI FIUMI E TORRENTI
Siamo al guado! In alcune escursioni specialmente quelle
svolte in pianura, prima o poi viene il momento di attraversare un corso
d’acqua e allora
qualche problema può
nascere. In genere
la guida escursionistica nei
contatti precedenti l’escursione, fa presente della
necessità di attraversare un torrente e quando ce né sono numerosi consiglia gli stivali di
gomma, ma una volta arrivati al guado, in qualche modo bisogna superare il
corso d’acqua e passare al di là. Il problema principale è quello di non far
entrare acqua negli scarponcini da trekking, che sono certamente impermeabili,
ma solo per i primi
10 centimetri, se l’acqua supera tale misura, entra dal di
sopra e inzuppa il piede e il materiale che costituisce l’imbottitura termica e
traspirante della calzature stesse. Sarà
difficilissimo asciugarle
poi, può non bastare
un giorno completo appese
al sole!
Una prima soluzione ovvia proposta dalla guida è quella di cercare un passaggio nel punto più stretto del torrente, per esempio sopra il tronco di un vecchio albero caduto per cause naturali a traverso il corso d’acqua, oppure trovare un passaggio usando delle pietre affioranti al di sopra del livello dell’acqua.
Possono altre sì essere utili, un paio di buste di nylon
pesante da calzare sopra gli scarponcini e fissarli poi sopra il polpaccio con
degli elastici, i sacchetti della spesa sono una soluzione d’emergenza, poco
sicuri, troppo delicati, con loro potremmo ritrovarci con il piede bagnato a
metà del guado.
Altrimenti, ed è spesso la soluzione più rapida, togliersi gli scarponcini, appenderli allo zaino, tirar su i pantaloni e andar “al di là del fiume a piedi nudi".
Le guide che comunque indosseranno degli stivali di gomma aiuteranno i partecipanti nell'attraversamento sicuro.
Per visionare tutte le foto collegate a questo articolo cliccare QUA:
Animali incontrati allo stato brado
Durante una escursione è facile incontrare degli animali in libertà. I terreni incolti ben si prestano alla pratica dell'allevamento detto allo "stato brado" quindi è facile incontrare anche animali domestici allo stato libero. Più facilmente mucche e cavalli, meno frequentemente asini, maiali, pecore e capre al contrario benché diffuse, hanno sempre bisogno di una guida, anzi, meglio due, cani e pastori. Infatti sono meno propense ad autogestirsi come vorrebbe il pastore, forse più indipendenti come branco e ben difficilmente rientrerebbero spontaneamente per esempio a sera nei propri ovili.
La pratica dell'allevamento allo stato brado è una attività umana antica, se ben ponderata nel numero diei capi di bestiame, ben si presta al rispetto della sostenibilità del territorio. L'animale vive gran parte della sua vita nel suo ambente, istintivamente lo rispetta, non vive di rapina verso la natura come succede all'animale uomo!
Tutto ciò che mangia per esempio, ritorna naturalmente al terreno, questo può creare qualche problema a noi escursionisti che pestiamo occasionalmente il suo sterco, ma e ben poca cosa! Quando è secco, in altre parti del mondo e una vera e propria ricchezza, in Nepal, in Pakistan, in Tibet per esempio,le popolazioni montane
come gli Hunza e altri usano lo sterco dello yak, un bovino locale, come combustibile per stufe o barbecue come lo intendiamo noi. Ma non solo viene utilizzato anche come pavimento per isolare dal freddo tende , capanne, case di legno ecc.
Purtroppo niente dura nel tempo, per la sciagura umana di mangiar carne di altri animali, verrà un giorno che la pacifica vita degli animali al pascolo sarà interrotta dall'arrivo di un camion sul quale saranno caricati forzatamente i capi di bestiame che condotti al macello saranno abbattuti, fatti a pezzi e divorati dagli insaziabili animali umani che contravvenendo al comando naturale, fisiologico, biblico ecc. di non mangiar carne, ne pagheranno le conseguenze sotto forma di malattia, sofferenza e morte precoce.
Altre foto ( vecchiotte) collegate a questo articolo QUI
Qui sotto vediamo una volpe affamata che si avvicina ad Ennio che volentieri condivide il suo pranzo.

VIDEO SCHERZO
Qui noi onnivori abbiamo preso un po' in giro Ennio e Claudio che in quanto vegetariani spesso mangiano cibi privi di carne e un po' scarni.Questo video è ovviamente uno scherzo ma a parte gli scherzi dovremmo effettivamente chiederci com'è che loro appaiono sempre in ottima forma, senza acciacchi o problemi fisici invece non è così per noi?
Maurizio Crozza nel ( nei ) paese/i delle meraviglie
Tutto ciò che mangia per esempio, ritorna naturalmente al terreno, questo può creare qualche problema a noi escursionisti che pestiamo occasionalmente il suo sterco, ma e ben poca cosa! Quando è secco, in altre parti del mondo e una vera e propria ricchezza, in Nepal, in Pakistan, in Tibet per esempio,le popolazioni montane
come gli Hunza e altri usano lo sterco dello yak, un bovino locale, come combustibile per stufe o barbecue come lo intendiamo noi. Ma non solo viene utilizzato anche come pavimento per isolare dal freddo tende , capanne, case di legno ecc.
Purtroppo niente dura nel tempo, per la sciagura umana di mangiar carne di altri animali, verrà un giorno che la pacifica vita degli animali al pascolo sarà interrotta dall'arrivo di un camion sul quale saranno caricati forzatamente i capi di bestiame che condotti al macello saranno abbattuti, fatti a pezzi e divorati dagli insaziabili animali umani che contravvenendo al comando naturale, fisiologico, biblico ecc. di non mangiar carne, ne pagheranno le conseguenze sotto forma di malattia, sofferenza e morte precoce.
Altre foto ( vecchiotte) collegate a questo articolo QUI
Qui sotto vediamo una volpe affamata che si avvicina ad Ennio che volentieri condivide il suo pranzo.

VIDEO SCHERZO
Qui noi onnivori abbiamo preso un po' in giro Ennio e Claudio che in quanto vegetariani spesso mangiano cibi privi di carne e un po' scarni.Questo video è ovviamente uno scherzo ma a parte gli scherzi dovremmo effettivamente chiederci com'è che loro appaiono sempre in ottima forma, senza acciacchi o problemi fisici invece non è così per noi?
UN PO' DI BUONUMORE NON GUASTA
Maurizio Crozza nel ( nei ) paese/i delle meraviglie